TECNOLOGIA E AVANGUARDIA ESPOSITIVA

COMMITTENTE: Ministère de l’Agricolture et de la Pêche Commissariat Général du Maroc.

CONTRACTORItaliana Costruzioni: 100% General Contractor

IMPORTO: € 3.297.268,00

PERIODO DI COSTRUZIONE: 2014/11 - 2015/04

CITTA': Milano, Italia

PROGETTO: Oualalou + Choi (Kilo)

TECNOLOGIA E AVANGUARDIA ESPOSITIVA
Esecuzione dei lavori di realizzazione del Padiglione Marocco, presso il sito per l’Esposizione Universale del 2015.

«Nutrire il pianeta, energia per la vita»
Il Marocco, forte della volontà di fare dell'agricoltura la sua principale leva di crescita nel prossimo decennio, è un paese precursore nello sviluppo e nella sostenibilità del settore agricolo. E' un paese che coniuga contemporaneamente questo slancio e questa forma, del tutto particolare, di nutrire sia il presente sia il futuro delle radici del passato. La scoperta di questi temi avviene mediante il movimento che rappresenta un viaggio nel Regno del Marocco. Nel corso della passeggiata nel Padiglione, il visitatore attraversa cinque dei principali paesaggi del paese, acquisendo le chiavi per comprendere le iniziative intraprese dal Marocco in campo agricolo. Il centro dell'esposizione è uno spazio aperto che si raggiunge una volta usciti dal «passaggio». E ' uno spazio ventilato, in semi penombra, che si sviluppa e sfocia nel «giardino».
Alla scala dell'architettura, il Padiglione si presenta come un edificio aperto dove gli spazi disposti in sequenza si susseguono fluenti, l'uno verso l'altro. l giardini si alternano all'architettura creando una continuità fra interno ed esterno. Il padiglione diventa lo spunto per ripercorrere simbolicamente il grande territorio geografico del Regno del Marocco, con le sue regioni, le sue diversità, le sue ricchezze e le sue civiltà. L'intento architettonico è quello di costruire un edificio in totale armonia con l'ambiente, realizzato con materiali e tecniche costruttive a basso impatto ambientale e sostenibili, come i muri perimetrali realizzati in intonaco d'argilla su supporto in legno o in massoneria. Le "case a torre" dette tighremt nella regione berbera della valle del Dadés, tutelate dall’Unesco, sono un esempio tipico di un sistema costruttivo detto “pisé” simile a quello utilizzato nel padiglione in quanto a base di terra, che, unito al mattone, permette di realizzare strutture alte fino a quattro o cinque piani.
Queste tecniche tradizionali sono ormai andate dimenticate per ragioni economico e sociali , ma oggi vengono riscoperte per le loro proprietà di basso impatto ambientale e di buon isolamento termico, inoltre la terra è un materiale atossico, completamente biodegradabile.
Essa potrebbe essere una risposta concreta e attuale alle esigenze costruttive della vita contemporanea. In quest'ottica, il Padiglione del Marocco si pone come un edificio sperimentale, promotore di un visione ecologica e sostenibile dell'architettura.