Complesso residenziale nell'ex tipografia in via Urbana, Roma
IL RECUPERO E LA TRASFORMAZIONE DELL’EX TIPOGRAFIA DEL QUOTIDIANO “IL MESSAGGERO” IN UNITÀ RESIDENZIALI.
COMMITTENTE: N.I.M. Nuova Immobiliare Monti
CONTRACTOR: Italiana Costruzioni Spa
IMPORTO: € 10.299.042,00
PERIODO DI COSTRUZIONE: 2009 - 2015
CITTA': Roma, Italia
IL RECUPERO E LA TRASFORMAZIONE DELL’EX TIPOGRAFIA DEL QUOTIDIANO “IL MESSAGGERO” IN UNITÀ RESIDENZIALI.
Appartamenti di prestigio, realizzati con tecnologie e materiali innovativi e con basso impatto in termini ambientali, in linea con il contesto circostante di elevato livello artistico e architettonico.
Un vecchio edificio industriale dalla primavera del 2014 ospita i nuovi appartamenti nel centro di Roma. La riqualificazione di un vecchio edificio industriale che ospitava le tipografie de “Il Messaggero” a visto nascere nuovi appartamenti in un contesto di elevato livello artistico e architettonico.
Il progetto, finalizzato al recupero dell’edificio industriale situato in Via Urbana, nel Rione Monti in pieno centro di Roma, ha previsto il cambio di destinazione d’uso da edificio per attività industriale a fabbricato residenziale.
I lavori hanno interessato la demolizione delle strutture in cemento armato, realizzate all’interno del fabbricato senza però intaccare l’antica struttura muraria perimetrale, e nella realizzazione di un complesso di appartamenti distribuito su tre piani più un attico che ruota intorno ad una corte interna sistemata a verde. Il progetto ha riconsegnato alla città una destinazione consona con il centro storico, realizzando unità residenziali di prestigio, con tecnologie e materiali innovativi e con basso impatto in termini ambientali, in linea con la situazione circostante di elevato livello artistico e architettonico.
In occasione dei lavori di ristrutturazione dell’edificio “ex Messaggero” lo scavo archeologico preventivo alla costruzione del parcheggio, condotto dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, ha consentito di aprire una finestra sulla città antica permettendo di rinvenire testimonianze di straordinaria importanza che vanno senza soluzione di continuità dal laboratorio neoclassico di Giovanni Volpato alle case di epoca romana. Va innanzitutto rimarcato che la moderna via Urbana ricalca il percorso di un’antica strada romana (il vicus Patricius), sede di residenze “patrizie” (domus) di epoca repubblicana e imperiale, a cui si alternavano anche alcuni edifici ad abitazione intensiva, le insulae.
Proprio sotto l’edificio moderno realizzato sono riemersi resti di un’insula, forse con negozi tabernae al piano terra, databile tra il II e il III secolo d.C. Gli ampi ambienti, conservati per due piani, affacciati sulla strada e su un cortile interno, pavimentati con mosaici in bianco e nero erano ancora in gran parte visibili agli inizi del ’600, come dimostra una incisione del Maggi. Questa porzione di città riscoperta, si trova fedelmente rappresentata sulla pianta marmorea che riproduce la topografia della Roma agli inizi de III secolo d.C. (la Forma Urbis Romae) (fig. 3 frammenti della Forma Urbis sovrapposti all’edificio moderno e ai resti archeologici).
Infine di grande interesse e molto importante per la conoscenza della città moderna è il rinvenimento delle cantine della casa di un celebre personaggio della fine del ’700-inizi ’800: Giovanni Trevisan detto il Volpato, famoso incisore, amico di Canova, intimo di imperatori, zar e papi, che per primo ideò il souvenir moderno, ovvero la riproduzione in miniatura di importanti opere antiche di scultura, oggetti che hanno fatto il giro del mondo nei bagagli dei viaggiatori del Grand Tour appassionati d’arte italiana.
Nello scavo di questi ambienti, adibiti a deposito dei “souvenirs” e delle materie prime, sono stati recuperate alcune matrici in gesso di queste riproduzioni e anche alcuni oggetti finiti, oltre a molto vasi in biscuit, la prima imitazione della porcellana cinese, di cui il Volpato fu un precursore.